#settimanapolitica2M

La settimana politica appena trascorsa inizia, com’era immaginabile, con l’affaire ILVA/ARCELORMITTAL. Italia Viva ha cercato di dare una spallata allo stato di immobilismo presentando in commissione Finanze della Camera, al decreto fiscale, un emendamento che permettesse di ripristinare lo scudo penale per la ditta franco.indiana , in modo tale che mettesse al riparo i manager dai […]

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La settimana politica appena trascorsa inizia, com’era immaginabile, con l’affaire ILVA/ARCELORMITTAL. Italia Viva ha cercato di dare una spallata allo stato di immobilismo presentando in commissione Finanze della Camera, al decreto fiscale, un emendamento che permettesse di ripristinare lo scudo penale per la ditta franco.indiana , in modo tale che mettesse al riparo i manager dai […]

La settimana politica appena trascorsa inizia, com’era immaginabile, con l’affaire ILVA/ARCELORMITTAL. Italia Viva ha cercato di dare una spallata allo stato di immobilismo presentando in commissione Finanze della Camera, al decreto fiscale, un emendamento che permettesse di ripristinare lo scudo penale per la ditta franco.indiana , in modo tale che mettesse al riparo i manager dai processi per quel che concerne l’attività di esecuzione del piano ambientale dell’acciaieria tarantina. La multinazionale ha deciso di abbandonare lo stabilimento di Taranto nel momento in cui la protezione è venuta meno. La Commissione Finanze della Camera, a guida Movimento 5 Stelle, ha giudicato inammissibili gli emendamenti presentati da Italia Viva e Forza Italia  La motivazione addotta sarebbe l’estraneità di materia.

Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri nel frattempo, ha precisato che non ci sarà nessuna nazionalizzazione dell’ILVA ma si può immaginare diun possibile ruolo della Cassa depositi e prestiti. Sempre il Ministro ha sottolineato che l’Italia, “deve rimanere un grande paese manifatturiero” e per riuscirci “ha bisogno di un’industria di base e, quindi, anche della siderurgia”. Come governo, ha aggiunto, “pensiamo che avere un grande produttore moderno e ambientalmente sostenibile di acciaio a ciclo integrale sia nell’interesse strategico dell’Italia e dell’Europa” e “siamo impegnati per questo”. Se da un lato ArcelorMittal deve “rispettare gli impegni industriali e ambientali che ha preso e firmato”, dall’altro lo Stato “deve essere in grado di dare tutte le necessarie garanzie giuridiche e amministrative” a “sostegno della capacità di affrontare questo momento congiunturale difficile, ma senza mettere in discussione gli obiettivi industriali”.

In questo contesta dice la sua anche Confindustria. Gli ultimi sviluppi su Ilva dimostrano, ancora una volta, l’incapacità del Paese di dare alle imprese regole certe e chiare a supporto degli investimenti, nonché di valutare gli effetti di determinate decisioni sull’economia reale”. Così Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria in audizione sulla legge di Bilancio davanti le commissioni Bilancio riunite al Senato. “È utile in proposito ricordare che il concetto di sostenibilità ha una componente ambientale, ma anche sociale e il rischio, in questa vicenda, è che rimanga irrisolta la prima compromettendo anche la seconda”.

Un altro attore nello scenario ILVA è il sindacato, il quale denuncia il mancato approvvigionamento di materie prime destinate allo stabilimento di Taranto. Questa scelta è legata alla decisione dell’azienda di fermare una delle due linee di agglomerazione.

Il gruppo del Senato del Movimento 5 Stelle ha delegato Patuanelli Ministro dello Sviluppo Economico assieme al Presidente Conte di risolvere la questione Taranto, cercando di evitare la reintroduzione di una tutela legale. Inoltre, nell’ipotesi in cui il gigante franco-indiano dovesse tornare a sedersi al tavolo si potrà valutare eventualmente la possibilità di uno scudo penale a tempo a patto che ci sia un ampio piano di risanamento ambientale.

Il gruppo parlamentare grillino si augura che non ci dovrà essere alcuna fiducia qualora si arrivasse a votare la reintroduzione dello scudo penale e che comunque il tema dovrà eventualmente essere oggetto della discussione di un’ulteriore assemblea.

Rimanendo sull’audizione di Marcella Panucci, DG di Confindustria, in commissione finanze stronca la manovra: La manovra “sebbene contenga alcuni interventi positivi, è nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e rischia di non incidere in modo efficace sulla situazione di sostanziale stagnazione dell’economia”.

La manovra, osserva Panucci, “non traccia un disegno di politica economica capace di invertire la tendenza negativa delle aspettative degli imprenditori e dei potenziali investitori, nazionali ed esteri. Anzi, in alcuni casi, produce un effetto opposto. Senza migliori aspettative, è difficile immaginare un’accelerazione degli investimenti privati e, senza quest’ultima, qualsiasi ripresa sarebbe comunque effimera”. Per Confindustria, il provvedimento presenta “criticità” e “contraddizioni” e “al di là di alcune importanti misure di sostegno alle imprese (Industria 4.0; incentivi ristrutturazioni ed efficienza energetica; credito d’imposta Sud) e della disattivazione delle clausole di salvaguardia, manca una visione di politica economica coerente con gli obiettivi auspicati dal mondo produttivo”.

La plastic tax avrà “un impatto sulla spesa delle famiglie stimabile in circa 109 euro annui”. E’ la stima fornita dal direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, nel corso dell’audizione sulla manovra nelle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. La tassa sulla plastica, sottolinea Panucci, “non comporta benefici ambientali, penalizza i prodotti e non i comportamenti e rappresenta unicamente una leva per rastrellare risorse (circa 1,1 miliardi nel 2020, 1,8 nel 2021 e 1,5 nel 2022)”.

Confindustria “pur dando atto al Governo di aver avviato, ora, un confronto con gli attori interessati” evidenzia che la plastic tax “danneggia pesantemente un intero settore produttivo, che è il secondo in Europa, con effetti negativi anche per la chimica e per i comparti industriali utilizzatori di imballaggi (es. alimentare e delle bevande)” e ” rappresenta una sorta di doppia imposizione, dunque ingiustificata sia sotto il profilo ambientale che economico-sociale, in quanto le imprese già oggi pagano il contributo ambientale Conai per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica”. Inoltre, secondo gli industriali, “determina un aumento medio pari al 10% del prezzo di prodotti di larghissimo consumo, contribuendo a indebolire la domanda interna”.

Dall’estero arriva l’accordo inaspettato per la formazione del nuovo governo iberico. Ciò che prima non è stato possibile ora sembra esserlo  Il PSOE dopo aver escluso la grande colazione con il PPE dice si a un’alleanza di legislatura con il partito guidato da Iglesias. Le elezioni spagnole hanno certificato la caduta rovinosa di Ciudadanos e del suo fondatore e presidente Albert Rivera. La sostanziale tenuta del Partito Popolare e il vistoso incremento del partito di estrema destra Vox rappresentano l’altro dato significativo di queste consultazioni elettorali spagnole.

Continua la lotta all’interno della Chiesa Cattolica: nuovo documento anti-Francesco. Sacerdoti e intellettuali cattolici laici, marcatamente reazionari, firmano un documento in cui condannano il Pontefice per i riti pagani e idolatrici ammessi nella Chiesa e per la firma del “Documento sulla Fratellanza Umana”.

Il caos politico si raggiunge nella seconda metà della settimana. Il maltempo che provoca ingenti danni ai territori e nello specifico a Venezia, scatena la solita polemica intorno al Mose.La città lagunare passa uno dei momenti peggiori dalla fine del secolo scorso per via delle maree determinate dai nuovi livelli record dell’acqua alta. Silvio Berlusconi decide di fare una passeggiata con gli stivali in piazza San Marco assieme al primo cittadino Brugnaro. Giuseppe Conte presiede assieme alla ministro De Micheli un paio di vertici con la Protezione Civile e la settimana si chiude con il ministro degli Esteri Di Maio che parla di un Consiglio dei Ministri dedicato a Venezia per lunedì  o martedì.

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